giovedì 20 febbraio 2014

Indeterminato

Qualche mese fa avevo preparato un post in cui immaginavo questo giorno.
E' un po' diverso da come lo immaginavo, non credo di rendermi ancora conto della portata.
Ci sarebbe molto da scrivere su questo giorno, sulle implicazioni che comporta avere un lavoro a tempo indeterminato in questo momento storico, in questo paese.
E' come finire per sempre il momento di sospensione che durava ormai da troppo tempo.
E' come prendere l'ultimissmo treno per tornare a casa perché grazie a dio, quel treno era in ritardo e non dovrai passare tutta la notte in stazione.
La serenità che questa notizia comporta per la mia vita, la nostra vita, i nostri progetti, le nostre famiglie è qualcosa di davvero enorme.
E in un mondo ideale o anche molto meno ideale, non dovrebbe essere così.
Nella totale impossibilità di scegliere, ho un lavoro che mi piace, con prospettive, con migliaia di benefits di cui ancora non conosco nulla.
L'idea di averlo trovato in questo terrificante deserto mi conferma ancora una volta che al di là dell'impegno, dei primi capelli bianchi, è necessaria tanta, tantissima fortuna.
L'unica nota stonata dalla quale fatico a separarmi oggi è il velo di profonda tristezza per quella che era la mia situazione fino a ieri. Per chi, senza andare lontano il lavoro sta per perderlo, per chi è costretto a trucchetti per sopravvivere e per chi il lavoro l'ha già perso.




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