venerdì 20 gennaio 2012

L'insopportabile intromissione

L'anno è cominciato da 20 giorni e già per la seconda volta, dopo i botti di capodanno, mi tocca constatare una terribile intromissione nelle libertà fondamentali dell'individuo.
Ma per le mie "sensibilità", questa, è molto molto più grave dei petardi.

Sotto fortissima pressione dell'AIDS Healthcare Foundation che ha raccolto 70.000 firme, di gente che non guarda porno, il municipio di Los Angeles ha deciso che il condom è ora obbligatorioper i film a luci rosse prodotti in città (scelta presumibilmente motivata anche a causa della chiusura dell AIM )


Per gli utilizzatori minori vi tolgo subito il dubbio: un porno col preservativo non lo si guarda.
Il porno è sogno, il porno è la possibilità irreale di aver fatto sesso con migliai di donne bellissime, in situazioni incredibili (ecco perché l'importanza della storia) facendo cose che mai e mai potresti e vorresti fare nella vita reale con la tua ragazza.
E il sogno, qualsiasi esso sia, non può avere mezze misure. Le nostre aspirazioni reali possono essere elevate ma hanno sempre dei limiti, il sogno non può avere limiti. Sognate di vincere 20 mila euro o 100 milioni? Potete usufruire di un video porno in cui l'aspirazione massima è quella di venire dentro ad un preservativo?


E purché verissimo, non mi interessa in questa sede sostenere limiti e virtù del porno americano come libera scelta, come forma artistica.(chiedete a Sasha Grey cos'è il porno...)
Mi interessa chiarire quanto sia ampio il porno come fenomeno culturale e sociale, soprattutto a Los Angeles (consiglio la visione del film seguente)


9to5 DAYS IN PORN Trailer from Zorro Film on Vimeo.

Nella San Fernando Valley, si produce il 90% di tutti i film pornografici che vengono messi in circolo dalle case di produzione, con un pubblico stimato superiorie al miliardo di persone. Il fatturato varia dagli 8 ai 13 miliardi di dollari l'anno.

Come sottolineato dal documentario se nell'est europeo è una scelta per ovvi motivi meno libera, a Los Angeles fare porno è una scelta totalmente libera. La prevenzione c'è già, ognuno è libero di indossarlo, ci sono già controlli e consapevolezza del fenomeno, gli attori sanno cosa rischiano sulla propria pelle.
Quanti morti ha fatto l'AIDS  nel porno di L.A. imputabili a contagi avvenuti negli ultimi 10 anni? Zero! 5 persone sieropositive, La sfortunatissima Lara Roxx (alla sua seconda scena girata a L.A.) Mason Wyler, Marisa (Miss) Arroyo, Jessica Dee, Darren James.
Il tutto in una "città" dove vengono girate oltre 120 scene al giorno,oltre 50.000 l'anno.
Ma poi, pur avendo confutato più volte che Lombroso e la sua fisiognomica erano troiate, santiddio, guardate chi cazzo sta protestando a favore dei preservativi.


Ma per quale criterio sociale dovrebbero scegliere loro?Terribile ipocrisia.
L'assurdità di imporre qualcosa privando decine di migliaia di persone di lavoro e del loro libero arbitrio cosa porterà?
Bisognra riaprire assolutamnete l' AIM che ha funzionato egregiamente, avere controlli serrati e obbligatori, ma non si può proibile.
A nulla, il porno non morirà mai, si sposteranno e andranno a produrre ricchezza da qualche altre parte, magari senza regole e senza controlli.

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