martedì 29 gennaio 2013

Seghe Mentali

Non ho provato se funziona, la PNL lo consiglia per le seghe mentali.
Direttamente dal blog di Gennaro Romagnoli.

Jeremy Dean ha selezionato 8 consigli dal
lavoro di Wegner...eccoli:
1) Distrazione concentrata: quando siamo
assaliti da un pensiero intrusivo, la prima
cosa che tendiamo a fare è quella di spostare
l'attenzione su più stimoli. Mentre secondo
Wegner bisogna farlo poco, e su di un solo
stimolo. 

2) Evita lo stress: sulla scia dei modi per
"distrarsi", alcune persone si gettano nelle
loro attività...in modo ossessivo. C'è chi
diventa un tossico da lavoro e chi invece
si ammazza di sport... se ti è capitato sai
che non appena ti fermi i pensieri tornano
con ancora più forza. Evita di stressarti
per eliminare i pensieri negativi.

3) Rimanda il pensiero: creare uno spazio a 
cui rimandare i pensieri negativi ad uno spazio 
di "sfogo" dopo 30 minuti, sembra evitare lo
effetto soppressione... che fa tornare le seghe 
mentali con ancora più forza. Prova a dirti...
"ok, ci penso dopo ...ci penso poi...
4) Paradosso: la così detta, prescrizione del
sintomo. E cioè andare in contro al problema
invece che sfuggirlo, se si presenta un pensiero
invece che distrarsi pensando ad altro, mettersi
li e approfondirlo. Spesso la sega mentale si
dissolve quando gli andiamo incontro, questo
è dovuto sia all'effetto espositivo: più sei a
contattato con uno stimolo e meno effetto ha
su di te.. e sia ad un effetto paradosso.

5) Accettare: questo consiglio è simili a quello
precedente. Accettare significa stare li senza fare
niente quando si è assaliti da un pensiero del
genere. Marks e Woods (2005), consigliano di
immaginare il pensiero come una parata lenta di
soldati che passano. I pensieri sono i soldati che
passano, e noi li guardiamo da fuori. Questo è
lo stesso principio della disidentificazione della
mindfulness. Quindi mentre nel punto 4 si affronta
direttamente, qui ci si distacca mentalmente.

6) Meditare: e guarda caso adesso si parla proprio
di meditazione. Per apprendere come staccarsi dal
pensiero è necessaria la pratica meditativa, infatti
non può essere qualcosa di puramente intellettuale.
Jeremy rimanda i suoi lettori ad un post dedicato
alla mindfulness...lo faccio anche io :)

7) Auto-affermazione: su questo non esistono
studi specifici, come per le altre caratteristiche,
ma di certo auto-affermarsi può essere utile per
interrompere le seghe mentali. Ma che cosa vuol
dire? significa pensare ai nostri punti di forza,
alla nostra capacità di creare reti sociali e al
famoso "auto-controllo". Tutte abilità utili per
diminuire le seghe mentali.

8) Scrivici sopra: scrivere è una delle modalità di
auto-aiuto più efficaci in assoluto. Prendere un
pezzo di carta o avere addirittura un quaderno che
dedichiamo alla interruzione di questi pensieri
intrusivi, può essere di enorme aiuto. Il mio
personale consiglio è quello di usare questo
quaderno in due modi...a) usalo come macchina
fotografica, per scattare una rapida foto quando
arriva un pensiero indesiderato...

lunedì 28 gennaio 2013

Ecco perché gli uomini tradiscono

Qualsiasi coppia sta assieme per avere un vantaggio in termini di sopravvivenza; che sia economico o sociale poco importa.
La prole umana, va accudita quasi un ventennio e evidentemente ha più possibilità di sopravvivere in 3 anziché in 2 come succede nella stragrande maggioranza degli altri mammiferi.
Senza dilungarmi in analisi sul regno animale sulla scelta tra monogamia e poligamia, qualche dato: oltre il 50% degli uomini tradisce e una percentuale leggermente inferiore riguarda le donne.
Sarei curioso di sapere le metodologie di ricerca...
Comunque, se a questo numero già di per se elevatissimo, aggiungiamo i potenziali infelici schiavi di modelli culturali e sociali ai quali non riescono a sottrarsi, otterremo un numero ancora maggiore, azzarderei in maniera del tutto arbitraria e a casaccio, un 2/3.
Insomma, l'ideale della monogamia che ci hanno insegnato semplicemente non esiste, e il fatto che si continui la vita sotto lo stesso tetto è sinonimo di sopravvivenza, non è l'affermazione certo di un modello vincente che secondo le statistiche non è mai morto perché semplicemente non è mai esistitio.


La ricerca che segue non è una giustificazione, una donna trascurata o infelice sessualmente che tradisce contro il suo uomo mi pare abbia legittime argomentazioni.

Ma nel caso mai lo beccaste, uccidetelo pure, ma provate a ricordare che per lui è come guardare un porno, nella sfrenata naturalità della serialità del sesso, nella totale meccanicità dell'atto, le emozioni riguardano voi, non lui.




Se un uomo non tradisce, o non desidera la fuga, è solo perché sta accettando in maniera passiva un modello sociale che nega la sua natura: è questo il concetto che emerge in una ricerca di uno psicologo-sociologo americano, Eric Anderson, che insegna all’Università di Winchester, e che ha pubblicato di recente tutto nel libro intitolato The Monogamy Gap: Men, Love, and the Reality of Cheating. Il Daily Mail riporta il suo pensiero, suffragato da una ricerca scientifica.

TUTTA NATURA – Dopo interviste ad un campione di 120 maschi, sia omo che eterosessuali, “il 78% degli interrogati ha ammesso di aver tradito, anche se affermavano di amare e di voler rimanere con il proprio partner”. La monogamia è “emotiva”, non “sessuale”, secondo Anderson, perché il corpo tende al sesso con le altre persone in maniera somatica. “Crescere una famiglia, la stabilità, è un affare emotivo, non sessuale, e conta molto più quell’elemento. Ma il nostro desiderio non muore, cambia dal partner alle altre persone. Quando il sesso muore, la relazione è appena iniziata”, spiega Anderson. “Gli uomini cercano sesso ricreativo – non storie – e amano davvero la loro compagna. Se così non fosse, l’avrebbero lasciata”, e in effetti per il sociologo è meglio “tradire e pentirsene” che confessare al proprio partner la propria insoddisfazione sessuale, “vera e sempre efficace arma di fine rapporto”. Gli uomini non provano niente di male nel sesso fuori dal rapporto, anche se certo non lascerebbero farlo al proprio partner: il che forse “non è equo”, ma è certamente naturale.



venerdì 18 gennaio 2013

Qualunquismo, ovvero la gente fa merda

Un imbecille se si riconosce tale, è ancora un imbecille?
Le elezioni politiche stanno tirando fuori il peggio del peggio delle persone e del loro profondo qualunquismo e della devastante incapacità di produrre un pensiero critico proprio.
Nel corso dei mesi ho raccolto alcune immaginispam del popolo di facebook, che purtroppo, ve lo ricordo, è il popolo reale, che vota, che ci ammazza per un parcheggio e che rende questa società terribilmente triste e inefficiente.












Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...