giovedì 20 giugno 2013

Inferno e Paradiso

Mi chiedo quando, in questo paese, un giorno come domani potrà tornare ad essere il giorno più importante del mese e non del lustro corrente.

Domani è il giorno.
Non sono incredibilmente teso, mi sono preparato come meglio non è possibile per un colloquio.
Ma come spesso accade nella vita, pochissimo di quello pianificato per fila e per segno si avvera come ce lo eravamo immaginati.
Sono passato da fiducia a totale rassegnazione ad una nuova speranza nel giro di una settimana.
L'idea di non esser preso, a questo punto, tranne colossali autogoal da parte mia, mi farebbe davvero incazzare perché inspiegabile e dovrei riabituarmi all'idea di non poter pianificare nulla.
Le consolazioni da esami "puoi ridarlo la prossima sessione" questa volta non esistono e benché probabilmente in questo momento abbia più possibilità di entrare che di esser lasciato a casa (la scaramanzia è pratica medioevale) non è una garanzia capace di rassicurarmi. Ho già fatto splendidi colloqui nei quali poi son stato lasciato a casa, e so che purtroppo può accadere.
Vedremo.



Non era in alcun modo possibile giocarsela meglio di così. Avessi avuto parole da dosare e prepararmi avrei scelto quelle, in quell'ordine. La lucidità e l'efficacia di controbattere al "ma lei mi pare distante dalla postazione rc auto e dal ramo assicurativo" e tutte le affermazioni fatte inseguito sono stato il meglio che io potessi offrire. Purtroppo dubito mi volessero mettere alla prova, trovando in me una reazione. Mi chiedo perché mai debbano portarmi al terzo colloquio se sono "distante" ma soprattutto mi chiedo cosa debba togliere dal curriculum per poter essere preso in un call center o quanti pennarelli debba infilarmi nel naso per diminuire il mio utilizzo dei congiuntivi.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...