Direttamente dal blog di Gennaro Romagnoli.
Jeremy Dean ha selezionato 8 consigli dal
lavoro di Wegner...eccoli:
1) Distrazione concentrata: quando siamo
assaliti da un pensiero intrusivo, la prima
cosa che tendiamo a fare è quella di spostare
l'attenzione su più stimoli. Mentre secondo
Wegner bisogna farlo poco, e su di un solo
stimolo.
2) Evita lo stress: sulla scia dei modi per
"distrarsi", alcune persone si gettano nelle
loro attività...in modo ossessivo. C'è chi
diventa un tossico da lavoro e chi invece
si ammazza di sport... se ti è capitato sai
che non appena ti fermi i pensieri tornano
con ancora più forza. Evita di stressarti
per eliminare i pensieri negativi.
3) Rimanda il pensiero: creare uno spazio a
cui rimandare i pensieri negativi ad uno spazio
di "sfogo" dopo 30 minuti, sembra evitare lo
effetto soppressione... che fa tornare le seghe
mentali con ancora più forza. Prova a dirti...
"ok, ci penso dopo ...ci penso poi...
4) Paradosso: la così detta, prescrizione del
sintomo. E cioè andare in contro al problema
invece che sfuggirlo, se si presenta un pensiero
invece che distrarsi pensando ad altro, mettersi
li e approfondirlo. Spesso la sega mentale si
dissolve quando gli andiamo incontro, questo
è dovuto sia all'effetto espositivo: più sei a
contattato con uno stimolo e meno effetto ha
su di te.. e sia ad un effetto paradosso.
invece che sfuggirlo, se si presenta un pensiero
invece che distrarsi pensando ad altro, mettersi
li e approfondirlo. Spesso la sega mentale si
dissolve quando gli andiamo incontro, questo
è dovuto sia all'effetto espositivo: più sei a
contattato con uno stimolo e meno effetto ha
su di te.. e sia ad un effetto paradosso.
5) Accettare: questo consiglio è simili a quello
precedente. Accettare significa stare li senza fare
niente quando si è assaliti da un pensiero del
genere. Marks e Woods (2005), consigliano di
immaginare il pensiero come una parata lenta di
soldati che passano. I pensieri sono i soldati che
passano, e noi li guardiamo da fuori. Questo è
lo stesso principio della disidentificazione della
mindfulness. Quindi mentre nel punto 4 si affronta
direttamente, qui ci si distacca mentalmente.
6) Meditare: e guarda caso adesso si parla proprio
di meditazione. Per apprendere come staccarsi dal
pensiero è necessaria la pratica meditativa, infatti
non può essere qualcosa di puramente intellettuale.
Jeremy rimanda i suoi lettori ad un post dedicato
alla mindfulness...lo faccio anche io :)
7) Auto-affermazione: su questo non esistono
studi specifici, come per le altre caratteristiche,
ma di certo auto-affermarsi può essere utile per
interrompere le seghe mentali. Ma che cosa vuol
dire? significa pensare ai nostri punti di forza,
alla nostra capacità di creare reti sociali e al
famoso "auto-controllo". Tutte abilità utili per
diminuire le seghe mentali.
8) Scrivici sopra: scrivere è una delle modalità di
auto-aiuto più efficaci in assoluto. Prendere un
pezzo di carta o avere addirittura un quaderno che
dedichiamo alla interruzione di questi pensieri
intrusivi, può essere di enorme aiuto. Il mio
personale consiglio è quello di usare questo
quaderno in due modi...a) usalo come macchina
fotografica, per scattare una rapida foto quando
arriva un pensiero indesiderato...
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