E' passata una marea di tempo dall'ultimo post e non è per necessità che scrivo ma per dovere.
In questi mesi c'è stato tantissimo.
Pensare che questo forse sarà l'ultimo post scritto da questa cameretta inscatolata mi riempe di serenità.
In un qualche modo un certo modo di vivere, un certo modo di progettare, un certo modo di soffrire e un certo modo di sognare rimarranno qui.
Non sarò mai più così solo.
Ai muri c'è ancora appesa mezzavita, tutta quella vissuta fin'ora: dai quadri con dedica, alle foto di Parigi, ai frammenti di Michale Jackson unico mondo, all'inarrivabile Canalis di settembre 2003.
Il piano è finalmente sgombro da tutto e l'idea è di poterlo risuonare
senza dolore, aspettative, costrizioni. Il piano è finalmente mio.
Sto guardando il letto davanti a me e pensavo che i più brutti pensieri della mia vita sono stati fatti proprio lì sopra.
Ho sentito mia madre al di là del muro, distesa per terra in corridoio ormai sfinita, l'ho sentita piangere e urlare dal dolore nella sua camera e dio solo sa quante volte ho immaginato il suo funerale, quante volte ho tentato di coprire tutto con il lettore cd tra le lenzuola. Stesso letto per svegliarmi piangendo, mio zio non c'era più.
Su quel letto però ci sono stati anche i pensieri degli amori profondi.La xmascard sotto le coperte, l'adolescenza come spensieratezza totale. Da quel letto mi son svegliato l'11 settembre 2001, su quel letto non ho dormito la notte prima degli interrail, dell'erasmus. Poi è venuto il periodo di quando confidavo a Pandi che nonostante tu te la tirassi con quello stupido esame di diritto io già un po' ti amavo.
Per quel che riguarda la nostra casa grande, nuovissima e incredibilmente vuota dovremmo spendere più di qualche parola sull'allagamento, su quanto siamo stati bravi, su quanto sia stato faticoso. Ma già adesso tutto sembra volato e non importa più.
Mi chiedo come sarà la prima notte, come sarà andare a fare la pipì al buio senza conoscere i muri, mi chiedo che momenti vivremo, come sarà il primo virus gastrointestinale combinato, com sarà tornare dalle vacanze e chissà da dove torneremo.
Immagino spesso di vederti dormire nella nostra camera da letto nel cuore della notte, dove io sono sveglio e fuori piove, e per quanto banale, non trovo nulla di più bello da immaginare.
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