venerdì 27 gennaio 2012

A Ragione

Non ci vedo nulla di male a tirare uno sculaccione a mio figlio perché butta della plastica in mezzo ad un parco, ma se glielo tira qualcun'altro l'ammazzo.
E' un po' questo il leitmotiv della discussione.

Oggi è l'importantissima giornata della memoria.
E sempre oggi Il Giornale riesce a battibeccare con il Der Spiegel che c'aveva accusato, a ragione, di esser un popolo di Italiani, dove Italiani=Schettino=scappa quando la nave affonda.
Forse se la sono presa perché il nostro premier aveva definito, a ragione, culona inchiavabile, il loro primo ministro.
Così il Giornale, con la cautela e l'eleganza che lo contraddistingue, titola:

Il Der Spiegel non è nuovo a queste provocazione, vorrei ricordare la P38 nel piatto di spaghetti.
In passato ho pubblicato copertine dell harem di Berlusconi e della deriva (economica,politica) dell'Italia, ma quello è un dato oggettivo e statistico, definire un popolo per stereotipi è molto diverso.
Pure Letterman ha fatto un sacco ridere quando nei giorni scorsi parlava di Schettino, poi, nei vari blog, a ragione, si è discusso se prendere lezioni da nazioni che assolvono chi gioca con i cavi delle funivie.


Ora, ognuno è libero di esprimere il proprio parere su avvenimenti esteri, ci mancherebbe, anche perché molte tragedie prima di essere Italiane, Americane, Tedesche, sono caraterizzate da idioti senza bandiera e situazioni difficili, facili solo a posteriori parlando da una scrivania.
Però sarebbe il caso di farlo con cura e senza spocchia, perché, a quanto pare, ce n'è per tutti.

2 commenti:

  1. Il punto è che bisognerebbe leggere tutto l'articolo, non solo il primo paragrafo come hanno fatto i giornalisti italiani:
    http://www.giornalettismo.com/archives/193357/la-bufala-di-repubblica-sui-tedeschi-e-schettino/

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  2. Grazie a Google News(che reputo quasi più importante di google)questo articolo l'ho letto stamattina e nonostante tutto continuo a reputarlo una provocazione, e far passare il messaggio, su cui nessuno si è focalizzato, che tutti dobbiamo diventare tedeschi perché loro "comandano" economicamente è ancora più grave di come sia stato trattato il caso Concordia a mio parere.
    Sul fatto che i giornalisti non leggano a fondo e non controllino le fonti ormai ci siamo abituati, ma credo che la critica mossa, venga dal fatto che nessuno vuole essere educato su come lavare i propri panni, soprattutto se è un giornale che per le stesse logiche dei nostri "i tedeschi pensano che siamo tutti schettino" non si risparmia mai di sparare sulla nostra nazione con copertine non proprio cordiali.

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