domenica 1 gennaio 2012

Botti

Ieri sera come ogni anno molte feste son finite in tragedia, arrivando ovviamente anche a incredibili casi limite.
L'AIDAA, associazione italiana difesa animali e ambiente e\o i giornalisti, in maniera più o meno strumentale (vedi petizione) o ingenua (non ho gli strumenti per sancirlo) hanno diffuso una notizia che se falsa non è, certamente pone più di un dubbio sulla sua autenticità. 5.000 animali morti  all'anno a causa dei botti, l'1 gennaio viene diramato dalla stessa associazione il dato di 237 animali (tra cani e gatti) morti contro i 500 dell'anno precedente. 

M.Razzi, su repubblica, paragona nel suo articolo i botti alle sigarette, entrambi fanno male ma le sigarette creano dipendenze chimiche, i botti hanno solo ragioni di tradizione e cultura, pertanto, secondo lui, andrebbero aboliti.
Ora, fare finta che i condizionamenti culturali e di tradizione siano più deboli di condizionamenti chimici è di una incapacità analitica totale e sinceramente non credo serva fare una lista di tutti quegli atteggiamenti controproducenti e irrazionali frutto di tradizioni e culture.(infibulazione, religioni, etc)
Ma non è questo che mi interessa, perché non è neanche vero o corretto considerare una tendenza culturale come immutabile, saremo ancora all'età della pietra se questo paradigma funzionasse.

La vera domanda è: quali sono le cause dei morti e delle mani spappolate a causa dei botti?
Risposta facile, i botti, si dirà.
 E invece temo che come sempre sia la stupidità endemica a creare tragedie, e questo apre un terribile oggetto di dibattito.


Fino a che punto ed in che modo uno stato deve controllare i propri cittadini prevenendo atteggiamenti controproducenti, autolesionistici, irrazionali, o lesivi dello stato stesso?
Qual' è il fulcro attorno al quale vogliamo che le decisioni vengano prese?
"massimizzazione della felicità degli esseri senzienti[...] in grado di provare soggettivamente dolore e piacere?[...]"

Aboliamo i botti perché uccidono gli esseri umani, uccidono e spaventano gli animali.
Aboliamo le sigarette perché hanno costi in termini di welfare altissimi.
Aboliamo l'alchol perché ha costi in termini di welfare e vittime della strada altissime.
Aboliamo l'uso della cosmesi che preveda il test su animali da laboratorio.
Aboliamo l'uso delle pellicce.
Aboliamo le persone carnivore perché in termini di risorse naturali e di vite animali creano danni mille volte superiori rispetto ad un vegetariano.

Per quanto si potrebbe continuare? Io non voglio vivere in una società utilitarista.

Non voglio vivere in una società che si crede consapevole di cosa è giusto per me, che ignori l'individuo per la massa, che tenti di preservare la mia vita e quella del mio cane in tutti i modi.



La società deve proibire i botti senza certificazione di sicurezza, stabilire delle zone free del centro storico dove chi odia o ha paura dei petardi deve avere il diritto di camminare liberamente potendo festeggiare senza la paura di esplosioni, promuovere la cultura della sensibilità nei confronti degli animali e dei loro padroni, promuovere la cultura della sicurezza.

Il proibizionismo, non è mai stato una risposta efficace a nulla e credere di poter cambiare culture così radicate con un'ordinanza è un'utopia che può solo portare al peggior bilancio degli ultimi 10 anni.

Sapere che la stupidità umana ha una serie incredibile di strumenti per farsi del male crea frustrazione, ma non è un motivo valido per privare tutti di libertà più o meno fondamentali.

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