giovedì 15 dicembre 2011

La condanna di essere donna

Mai come adesso mi sento inadeguato a questo tempo.
Mi immagino matrimoni gay, preservativi nelle scuole, persone che guadagnano milioni che pagano milioni di euro di tasse, un popolo che non lambisca pericolosamente l'analfabetismo, una coscienza politica europea, una corruzione ai minimi storici, un debito pubblico dimezzato, una chiesa in uno stato laico, un senso delle istituzioni senza rutti e quella feccia che ci accompagna ormai da troppo tempo.
Mi chiedo se vivrò abbastanza per vedere un' Italia diversa, e forse, siccome ho 30 anni, la risposta è si.
Ma temo non sarà comunque una grande vittoria considerando che taglieremo il traguardo come nostro solito, per ultimi e che al momento tutto quanto elencato sembra distante anni luce.

Poi c'è un' altra piaga sociale talmente invisibile da sembrare inesistente.
Nella nostra percezione sembra qualcosa di risolto, un male sociale ormai lontano.

Quanto sto per elencare non è rappresentativo di quanto ci voglia in Italia per avere una conquista sociale, però forse è rappresentativo di quanto il sistema sia incancrenito e totalmente incapace di generare riforme sociali, tanto più se si parla di donne.



1958 dopo 10 anni di lotta esce la legge Merlin, vengono chiusi i bordelli ma il senso della legge non è l'abolizione della prostituzione, bensì il blocco dello sfruttamento legalizzato di essa. (Una legge che comunque ha fallito all'atto pratico).
2012 allo stato attuale non c'è ancora una legge che abbia tentato di risolvere il problema senza ignorarlo. Resta la riduzione in schiavitù, restano le consenzienti, restano le minorenni...
Son passati 54 anni.

1965 Franca Viola, 17enne contadina siciliana viene rapita e stuprata. In base all'articolo 544 in vigore, il matrimonio riparatore col proprio strupratore fa cadere tutte le accuse. Lei dice "no"al matrimonio riparatore.
1981 viene finalmente abrogato il codice 544 ma son passati 16 anni.

1975 Massacro del Circeo, è il primo vero processo per stupro nella storia Italiana grazie anche alla presenza del movimento femminista. Sarà il dramma per migliaia di donne che usciranno allo scoperto senza protezione .Stupri reiterati, omicidi, accuse di aver provocato lo stupro, moralmente marchiate come poco di buono, perché non vittime ma colpevoli di esser state stuprate.
La difesa "avevate la veste perché avete voluto mettere i pantaloni?[...] perché io alle 9 di sera devo stare a casa mentre mio marito può uscire? e allora ognuno raccoglie i frutti che ha seminato...se questa ragazza...si fosse stata a casa...l'avessero tenuta presso il caminetto...non si sarebbe verificato niente". "signori, una violenza carnale con fellatio può essere interrotto con un morsetto...e mal si coniuga con l'ipotesi della violenza..[...]è lei la parte attiva sono loro i passivi[...]"
1996 da oggi lo stupro e l'incesto non ledono solo la moralità pubblica ma anche e soprattutto la persona.
Sentenza aprile 1994. E’ "arduo ipotizzare" una violenza sessuale fra coniugi in caso di coito orale in quanto la donna "avrebbe potuto in ogni caso facilmente reagire e sottrarsi al compimento dell’atto da lei non voluto". Sono passati 21 anni.

1930 Viene promulgato il codice penale fascista, denominato codice Rocco.
1975 viene abolito lo ius corrigendi. Il capofamiglia era uno solo (l’uomo) e aveva potere di picchiare, per fini correttivi e di disciplina, chiunque si trovasse ad abitare presso il suo domicilio, il tutto con vis modica, senza strafare diciamo! Sono passati 35 anni.
1981Viene abrogato il delitto d'onore, come giustificazione e attenuante, spesso usato per liberarsi della moglie per l'amante. Sono passati 41 anni.


Oggi gli stipendi femminili sono lontani da quelli dei maschi e il livello occupazionale delle donne in Italia è inferiore a quello della Francia.
La Francia del 1914 però.
Per quel che riguarda la violenza invece...

Eccola la realtà: in Italia più di 6 milioni e mezzo di donne ha subito una volta nella vita una forma di violenza fisica o sessuale, ci dicono i dati Istat e del Viminale che riportano un altro dato avvilente.
Le vittime - soprattutto tra i 25 e i 40 anni - sono in numero maggiore donne laureate e diplomate, dirigenti e imprenditrici, donne che hanno pagato con un sopruso la loro emancipazione culturale, economica, la loro autonomia e libertà. Da noi la violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente delle donne tra i 14 e i 50 anni. Più del cancro. Più degli incidenti stradali. Una piaga sociale, come le morti sul lavoro e la mafia. Ogni giorno, da Bolzano a Catania, sette donne sono prese a botte, oppure sono oggetto di ingiurie o subiscono abusi. Il 22 per cento in più rispetto all'anno scorso, secondo l'allarme lanciato lo scorso giugno dal ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, firmataria di un disegno di legge, il primo in Italia specificatamente su questo reato ora all'esame in commissione Giustizia. 


tratto da Repubblica.it , 21 novembre 2007

La violenza, resta comunque una pandemia a livello globale. 



Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...